Da qualche tempo è arrivata una nave gigantesca a Mezzano (siamo 11 km a nord di Ravenna). Mi pare di averla iniziata a sentire subito dopo l’alluvione e forse prima dell’incendio, quello che è stato impossibile da spegnere per giorni, quello che noi abitanti ci siamo accorti subito perché una colonna di fumo la intercetti rapidamente. Una colonna di fumo e puzza di bruciato fai fatica ad ignorarle. Ci fossimo messi subito a prenderle a secchiate d’acqua chissà cosa sarebbe successo. La sera giravano col megafono ad avvertirci di restare barricati in casa e tenere le finestre chiuse; il top sarebbe stato smettere di respirare per non rischiare di inalare le schifezze che aleggiavano su Mezzano, ma non ci è stato possibile. Abbiamo inalato.

Vi stavo raccontando della nave fantasma che è arrivata: deve essere davvero immensa perché la sua sirena si sente un po’ ovunque qui nella terra di mezzo. Un po’ a tutti gli orari e un po’ ha rotto i coglioni ma questo è solo perché il mio romanticismo oscilla e non sempre apprezza proprio tutto tutto quello che ci propinate. Per far capire a chi non è della zona, immaginate il suono di una immensa nave da crociera, attutito ma bello profondo, costante e continuo. Ci sono ore filate in cui non si sente, e ammetto che è estremamente piacevole, però, ti entra dentro al punto che ti sembra di sentirlo anche quando non c’è. Un suono del genere potrebbe essere un’ottima strategia di tortura se non fosse che è davvero da estremo complottismo pensare che qualcuno abbia voglia di torturarci. È più sensato pensare che per qualcuno il disturbo che ci può arrecare è l’equivalente del disturbo che arrechiamo noi alle formiche mentre passeggiamo. Non ci si pone proprio il problema. Io invece devo salvare il pianeta differenziando, ecosostenibilizzando ogni mio rutto, con – mi raccomando – un occhio di riguardo anche alla fame nel mondo. Un suono del genere se sei assorto dai mille rumori della giornata lo senti comunque anche se non ti accorgi. Veniteci a trovare e capirete. È come avere costantemente una vibrazione che ti tiene a vibrare con lei, qualcosa di profondo come quel sottofondo che sentite quando avete una lavatrice in casa e vi rincuora pensare che finirà il ciclo di lavaggio rendendovi del bucato pulito. Nel caso della nave fantasma, non finisce e non restituisce un bel niente. Anche le vibrazioni che sentite quando il telefono vi sta chiamando potrebbero ricordare il suono in questione. Solo più grande e prolungato. Magari ci stanno facendo vibrare alle frequenze “giuste” per il nostro bene. Forse è un dispositivo medico che ci garantirà la salute da qui all’eternità. Scherzo, lo so che non è così, quel suono ostenta la verità della nostra condizione di esseri umani.

Svegliandomi alle sei osservo spesso il cielo mentre fa il suo show e, che vi devo dire, quelle cazzo di righette che fate mi rovinano assai lo spettacolo – secondo me giocate a tris, fateci vedere anche crocette e cerchietti almeno attiviamo un po’ di tifoseria seria –. Preferirei un cielo senza reticolati che, davvero, per favore, è un insulto all’intelligenza di tutti noi metterci a discutere sulla natura di quelle linee costantemente presenti a lordare i nostri cieli. È un dato di fatto che ci siamo abituati a quei reticolati che poco si addicono all’outfit di Cielo, si da per assodato che così è, non possiamo farci nulla. Io spesso insulto brevemente gli stronzi che sporcano, così, giusto per dire la mia, sto meglio a far sapere a mamma Natura che disapprovo totalmente la condotta di questi bulli – che brucino nel loro lussuoso inferno.

Sta mattina, oltre alle strisce, rosa per l’alba in corso, c’era anche la sirena della nave a lordare. Maledetti. Maledetti bulli. Quest’estate un’ape mi ha punto in spiaggia. L’ho pestata perché non l’avevo vista, l’ho travolta. Quelli che hanno deciso di piazzarsi qui con la loro mastodontica sirena gutturale, non ci hanno visti? E noi siamo pure sprovvisti di pungiglioni. Non si sono accorti del centro abitato? Forse un centro abitato, per una nave mastodontica ha lo stesso valore di un formicaio, per il bene comune certi sacrifici vanno fatti e senza porsi troppe domande che poi si scivola in deliri complottisteggianti. Se ci si lamenta bisogna farlo nel modo giusto, senza alzare i toni che poi si passa dalla parte del torto. L’indignazione invece pare puzzi più dell’odore di marcio che ci ha avvolti per mesi dopo l’alluvione. Son dettagli.

Ho saputo che altri abitanti di questa terra che amo si sono accorti dell’arrivo della nave fantasma e si fanno domande. Starà qui in pianta stabile o sta per levare l’ancora? Ho saputo che qualcuno si è mosso per chiedere spiegazioni agli organi di competenza…ed invidio la fiducia che riescono a sguainare. Immagino invece al momento dell’attracco, qualche ingenuo mozzo sussurrare:

– Ma gli abitanti del posto non saranno infastiditi dal rumore? Noi siamo abituati, loro no, forse si accorgeranno…?

Allora il nostromo, che tutto ascolta e sa, gli dice:

Si abitueranno anche loro, qualcuno si lamenterà un po’ ma nessuno può farci levare l’ancora, siamo arrivati per restare. I bravi cittadini si adattano a tutto.

Cosi stanno le cose ed è utile prenderne atto.

Quel suono per me è diventato come una campana di consapevolezza. Certo non sempre ci riesco, quella sirena si sente anche a finestre chiuse, è la vibrazione che produce ad essere davvero potente. Consapevolezza di cosa? del fatto che noi comuni mortali per scoreggiare fuori dai luoghi preposti dobbiamo chiedere autorizzazioni su autorizzazioni ed entrare nella diabolica girandola della burocrazia. E poi ci sono quelli che possono piazzarti senza alcun preavviso una cazzo di nave fantasma il cui inquinamento atmosferico è tutto da dimostrare, finché non arriva un perito a certificare che si, effettivamente ci sono i presupposti per parlare di inquinamento acustico. La voce degli abitanti conta quanto quella degli alberi della zona. Quella sirena mi ricorda chi sono. Quella sirena mi ricorda che ci sono battaglie che non vale la pena di combattere, quelle perse in partenza, fatte unicamente per dissipare energie. Quella sirena è la dimostrazione che esiste chi agisce come se fossimo formiche, è un costante promemoria, una dichiarazione d’intenti da parte di chi può fare quello che gli pare, ma solo fino ad un certo punto. E gli rode, rode a tutti essere confinati. I bulli sono degli sfigati deprivati d’amore che distruggono, violentano, ingannano e sorridono facendolo. Ma solo fino ad un certo punto.

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